Nel “mare magnum” di un'Italia che si lamenta, ci sono anche notizie che forse non fanno rumore, ma che sono indice di come anche un'esperienza drammatica possa suscitare fiducia e speranza. L'episodio, segnalatoci da una signora residente nel fermano, E. M. le sue iniziali, riguarda un caso di buona sanità e ha avuto come scenario l'Unità Operativa di Chirurgia degli ospedali di Camerino e San Severino Marche, diretta dal prof. Giambattista Catalini. “Nel momento in cui ho scoperto di essere stata colpita da un male che necessitava di immediato intervento – racconta la signora – ho deciso di affidarmi alle cure del prof. Catalini e del suo staff, che senza false promesse o inutili pietismi mi hanno illustrato in maniera esauriente quella che era la mia situazione, con informazioni e risposte puntuali e sempre esaurienti”. Una volta eseguito l'intervento chirurgico, che ha richiesto diverse ore di sala operatoria, è giunto il momento delle degenza e le cose sono, se possibile, addirittura migliorate. “Se non fosse tragica questa storia sarebbe pure bella – continua con ironia il suo racconto la protagonista – Quante volte – commentava con suo marito – abbiamo dovuto frequentare gli ospedali nel corso degli anni e mai ci siamo meravigliati perché le cose funzionavano! I pazienti sono seguiti con cura e dedizione, si avverte l'ordine delle cose, il rispetto per la sofferenza, la direzione funziona, il personale medico e infermieristico è attento, professionale, cordiale. Mai ho notato un gesto di insofferenza nei miei confronti”. Per la signora E. M. si è trattato, purtroppo, della seconda esperienza vissuta nel reparto diretto dal prof. Catalini, dopo che in precedenza anche suo marito si era dovuto sottoporre ad intervento chirurgico, ma quello che è emerso è stato un caso di recidiva di buona sanità. “Desidero ringraziare ancora una volta il prof. Catalini, la dott.ssa Coccaro, la dott.ssa Ferretti, direttore dell'Unità Operativa di Oncologia – ci ha detto a conclusione del suo racconto – e suggerisco a quanti leggeranno di aderire all'associazione “Voce per la chirurgia” che ho avuto modo di scoprire a Camerino e che vuol far conoscere le eccellenze che ci appartengono e alle quali vogliamo vengano riconosciuti i giusti meriti”.